
La protagonista del romanzo, è una giovane donna spagnola che si trasferisce negli Stati Uniti per studiare. In poco tempo conosce Matti, si innamorano e cominciano a costruire una vita insieme. Lei è una donna brillante che ha lasciato la sua terra, i Paesi Baschi, e i suoi affetti per condurre un’intensa carriera universitaria. Matti invece è una persona più ordinaria, al quale piace condurre una vita regolata da piccole abitudini quotidiane. A causa della disparità della loro vita, nel loro rapporto cominciano ad annidarsi sospetti, bugie e contraddizioni. Alicia non vuole rinunciare alla sua professione e a quanto sta costruendo, ma il prezzo per mantenere una vita sociale e culturale brillante è molto alto. I due si allontanano progressivamente sempre più e in questa distanza trova spazio l’abuso fisico, ma soprattutto psicologico, che riducono Alicia, nell’intimità della sua casa e della coppia, a sentirsi un esserino minuscolo. L’origine della violenza perpetrata e subita si trova nelle famiglie d’origine dei due protagonisti: Matti ha un padre violento, che picchia la moglie, la quale pretenderebbe da Alicia la sua stessa acquiescenza; Alicia proviene da una famiglia basca, molto tradizionale, dove ha imparato a non ribellarsi e a non avere fiducia nelle sue possibilità. In questa sentirsi inadeguata, si inserisce prima l’autosvalutazione di sé stessa, alla quale inevitabilmente segue quella del marito, che tracima senza che lei ponga argine. Colpisce in questo romanzo la capacità dell’autrice di colpirti fortemente con il racconto della violenza psicologica, che comincia sottilmente fino a dilagare in tutti gli aspetti della vita quotidiana e a costringere alla fine la protagonista alla fuga e al proposito di una nuova vita da ricostruire sulla base degli errori del passato. L’intento dell’autrice è quello di sottolineare attraverso questi personaggi, come la violenza sia sempre sbagliata: Alicia, infatti è descritta come una egocentrica, concentrata su sé stessa e sulla sua carriera universitaria brillante, non vuole figli. Matti rappresenta un uomo comune senza particolari aspirazioni se non quella di costruirsi una bella famiglia. Il punto centrale mi sembra quello di rivendicare la possibilità di essere imperfetti e non per questo essere giudicati o costretti ad essere diversi da quello che si è. L’autrice ci dice che le prevaricazioni non si devono mai subire, nemmeno quelle psicologiche, che attraverso la sua prosa appaiono, come sono, di fortissima violenza.